Casa famiglia per minori
La Casa di Marco, attiva dal 2005, è una struttura che accoglie minori stranieri non accompagnati. L’équipe, formata da educatori e psicologi, elabora per ciascun ragazzo un progetto educativo che lo accompagni fino al raggiungimento della maggiore età e alla conseguente uscita dalla struttura in autonomia. Si tiene conto di inclinazioni e aspirazioni, dell’età e delle motivazioni dei minori che arrivano in Italia spesso completamente disorientati e senza adulti di riferimento.
Malgrado la peculiarità dell’anno trascorso e le difficoltà nel gestire i nuovi inserimenti, non sono diminuite le richieste di ingressi, soprattutto a causa della nuova ondata di arrivi di giovani egiziani. Rispetto agli anni precedenti si tratta di ragazzi un po’ più grandi (16-17 anni) e probabilmente per questo psicologicamente meno fragili, sebbene sempre caricati dalle famiglie di origine di aspettative e responsabilità difficilmente sostenibili.
Gli operatori, consolidando rapporti e sinergie con i servizi del territorio, cercano di offrire opportunità di lavoro e tirocini formativi ai ragazzi più grandi, oppure supporto ai più giovani per il conseguimento della licenza media e per l’iscrizione a corsi professionali. A tal fine sono state sviluppate numerose collaborazioni con aziende, esercizi commerciali e associazioni per offrire esperienze lavorative e formative protette. L’obiettivo è favorire l’integrazione nel tessuto sociale rispettando il carattere e le passioni di ogni giovane, le fasi di vita, il background culturale, le potenzialità già evidenti e quelle ancora inespresse.
Nel corso dell’anno i ragazzi si sono trovati a fare i conti con il timore del presente e del futuro, paure acuite dalla necessaria sospensione di alcuni tirocini poi ripresi con fatica, dall’interruzione dei corsi di formazione, e dal continuovo stravolgimento della routine a causa dell’alternanza tra didattica a distanza e in presenza.
Nonostante ciò l’anno è iniziato con un evento felice quanto simbolico: un ragazzo egiziano ha donato un ulivo al
Centro Pedro Arrupe per festeggiare il termine della sua esperienza di accoglienza e l’ottenimento di un contratto da apprendista in un vivaio.
