
Il progetto nasce per facilitare la transizione abitativa dei rifugiati che vengono ospitati dalle Congregazioni religiose che si rendono disponibili. Trovare un alloggio autonomo infatti continua a rappresentare una seria criticità per quanti a Roma devono affrontare il passaggio dall’accoglienza assistita all’autonomia abitativa.
Per sostenere questa fase, viene proposto ai titolari di protezione internazionale – sia singoli che famiglie – con percorsi lavorativi o formativi avviati, di essere inseriti in alloggi di semi-autonomia per proseguire e completare il percorso di integrazione avviato. Le sistemazioni, distribuite su tutto il territorio di Roma, sono messe a disposizione dalle congregazioni religiose, che collaborano con il Centro Astalli alla realizzazione del progetto. Per ogni utente viene elaborato un piano di accompagnamento individuale. I destinatari, superando così l’ostacolo dell’accesso all’alloggio, hanno la possibilità di concentrarsi sul consolidamento del loro percorso di autonomia personale e lavorativa.
In questa ottica è proseguita anche nel 2020 la sperimentazione di progetti di coabitazione trarifugiati e italiani. In particolare da ottobre 5 giovani universitari, 2 italiani, un afgano, un gambiano e un congolese, hanno iniziato un’esperienza di co-housing, condividendo un appartamento, offerto da un istituto religioso. La scelta di unire studenti rifugiati e italiani rientra nelle iniziative del Centro Astalli per la promozione di percorsi di integrazione che attraverso esperienze concrete di condivisione favoriscano la diffusione di nuovi modelli sociali che fanno della pluralità un valore.
Per la buona riuscita dei percorsi di integrazione il progetto si avvale anche del supporto di volontari, disponibili a fare da facilitatori nei diversi aspetti del vivere in Italia che risultano nuovi o non immediatamente comprensibili per i migranti coinvolti.
Quest’anno di pandemia più che mai è stato importante il supporto di alcune congregazioni, che non potendo accogliere i migranti, hanno sostenuto economicamente diverse famiglie, consentendo loro di mantenere l’autonomia abitativa in un momento di difficoltà generalizzata.
